>>514264
Se non ricordo male, casasterlina aveva annunciato l'abbandono della politica elettorale poco dopo il fiasco delle politiche del 2018, quando mi sembra che non raggiunsero neanche l'uno per cento. Sarebbero perciò rimasti attivi come "associazione culturale" - che risate! - o qualche altra boiata del genere. Eppure, è ovvio che tutta l'organizzazione, i contatti, i giri sporchi eccetera non siano certo stati smantellati. Comunque sia non è una novità questo camaleontismo in certi ambienti. Ricordo che nel 2008 e dintorni, quando erano già attivi da anni a Roma, utilizzavano come contenitore elettorale la fiamma tricolore, che fu il primo di questi movimentini neofascisti ad apparire sulla scena, precisamente quando il msi originale abbandonò i vecchi riferimenti per meglio riciclarsi ed essere più accettabile con la cosiddetta "svolta di Fiuggi", che cambiò il nome del partito in "alleanza nazionale" nel 1995. Ebbene, un punto comune di questi partitini/movimentini è sempre stato quello di essere assai deboli elettoralmente, anche nella politica locale, eppure avere centinaia di sezioni in giro per tutta l'Italia e avere sempre una certa visibilità - manifesti, graffiti, dimostrazioni, notizie su tv e stampa locali e via dicendo.
Ma dicevo, all'epoca usavano il veicolo elettorale FT, che a sua volta aveva fatto un patto con "la destra", il partitello che Storace - ex ministro della sanità poi dimessosi perché travolto da uno scandalo risalente alla sua presidenza della regione Lazio - aveva fondato per fare un dispetto a Fini, raggranellando però solo un pugno di fuoriusciti da An. Ricordo che in quell'anno questo partito si presentò fuori dalla coalizione del Berlusca alle politiche e, con il famigerato porcellum che prevedeva uno sbarramento al 4% per le liste fuori da una coalizione, non riuscì ad entrare in parlamento. Voglio tornare su questa storiella perché è abbastanza divertente! Ma non ora, rimaniamo su casasterlina.
Dicevo, i "fascisti del terzo millennio" o come cazzo si chiamano, dopo questo tentativo cominciano a organizzare un loro vero organismo elettorale, col quale cominciano a presentarsi direttamente qua e là.
Ora, dopo che quasi un decennio di tentativi con questo nome non ha portato a granché, eccoli fare di nuovo il giochetto di sparire con un nome per riapparire assai presto con un altro. Ma certi ceffi, certi ritornelli e certi metodi sono sempre gli stessi. Ovviamente già quando avevano iniziato a operare a Roma nei primi anni 2000 - non conosco l'anno esatto della loro fondazione, ma ricordo di aver sentito nominarli già nel 2004 o giù di lì - i personaggi principali erano tutti ben noti e con molti anni di esperienza sotto altre sigle, solo che a questo giro hanno saputo dare meglio una riverniciata e di tanto in tanto hanno messo in mostra qualcuno più giovane, oltre ad aver fatto proselitismo fra un sacco di ragazzini.
Riguardo Gabrielli, è un pupazzo messo lì dal pd ed è dunque ovvio che istintivamente possa non avere molta simpatia per queste "mascherine", ma bisogna stare tranquilli su un fatto: la repressione scatterà se e solo se si troveranno di fronte ad un vero movimento d'opposizione. Ovviamente le "casa-mascherine" sono una sceneggiata e al massimo ci si prenderà a spintoni, niente di più. Indipendentemente dal "capo" di turno, la funzione degli apparati polizieschi alla fine è sempre quella.
>>514290
>Oh sì, la storia della 'ndrangheta e della tifoseria juventina è passata un po' nel silenzio anche grazie al potere mediatico della famiglia Agnelli, ma io la ricordo bene. Come hai detto tu, è così un po' ovunque e c'è un filo nero che lega ultras, politica, affari e criminalità, che è più evidente in città come Latina e Verona.
Verona è notoria per essere da decenni un centro "nero". Ricordo di un omicidio una decina d'anni fa che arrivò alla ribalta delle cronache nazionali. Ricordo pure che esisteva - o esiste ancora - una vera e propria organizzazione di naziskin chiamata Veneto Fronte Skinhead o qualcosa di simile. E poi un bel po' di nomi legati alla strategia della tensione e alla stagione delle stragi viene da lì, forse perché, vista la vicinanza alla cortina di ferro, nel nord-est le operazioni clandestine di certi apparati erano più intense: quelli sarabbero stati la prima linea di contras in un eventuale avanzata dell'armata rossa. E non dimentichiamoci che certo "venetismo" poi andato a rimpinguare la lega ha pure quello origine "nere": il fondatore della prima "liga veneta" era un fuoriuscito del msi.
Di Latina ne so meno - eppure sto a 50 km da lì - ma storicamente è sempre stata una roccaforte missina. Ricordo di aver letto nel 2016 che le comunali furono vinte da una qualche "lista civica" e che, guardando i risultati, pareva che i partiti tradizionali fossero praticamente evaporati, e questo contemporaneamente alla vittoria dei 5 stelle a Roma, ma non approfondì anche perché non stavo in Italia. Ricordo però che il Latina era in serie b e per un soffio non raggiunse la a, dunque negli ambienti degli stadi deve esserci stato movimento, non c'è dubbio. E credo pure che la posizione strategica fra Roma e la Campania ne faccia un bel punto di contatto fra malavita romana - tradizionalmente spezzettata, piena di teste calde, famiglie di zingari, gente improvvisata alla Tony Montana in Scarface e altri coatti di periferia - e camorra napoletana - molto più antica e più stabile, più organizzata. Sono sicuro che nel "basso Lazio" - Gaeta, Sperlonga, Terracina, le sponde del fiume Liri, che poi antropologicamente è Campania e faceva parte del regno delle due sicilie ma è stato aggregato a Roma da chissà quale funzionario che ha disegnato i confini regionali - la camorra è ben inserita da decenni. E chi conosce quella costa sa che razza di devastazione è stata fatta. Il passo per entrare nell'agro pontino deve essere stato facile.
>Secondo me c'è un motivo per cui non vogliono bandiere di partito: se Salvini porta 200 dei suoi, la Meloni 50 e Berlusconi 10...Beh, si capisce chi è che comanda no?
Mah, più che altro non credo questi siano una "protesi" dei tre porcellini, quanto piuttosto gente che cerca di ottenere qualcosa da loro. Vuole usarli... anche facendosi usare da loro! Voglio dire, alla fine rappresentano interessi abbastanza simili, anche se "casa-mascherina" è ovviamente più trucida, mentre per esempio il Berlusca vuole sempre mantenere un volto "moderato" e "liberale" e pure Meloni-chan, anche se ha tentazioni "salviniane", è comunque figlia della cultura politica di An che ha speso decenni a cercare di costruirsi una "rispettabilità". Il Capitone, dal canto suo, gioca al trumpista all'amatriciana, ma pure lui spesso si tradisce con delle esitazioni strane. Ma voglio tornare su queste cose in seguito...
>Sapete il bello? Zaia ha fatto un buon lavoro in Veneto nella gestione dell'epidemia ma non può vantarsene troppo perché rischierebbe di evidenziare ulteriormente il fallimento della giunta lombarda. Può limitarsi solo a prendersela con il governo.
Ho sentito dire che il Veneto s'è risparmiato d'essere una Lombardia-bis per il semplice fatto di non aver privatizzato mezza sanità pubblica come invece fatto da Milano. Non tanto un merito di Zaia, quanto piuttosto una fortuna per il Veneto non avere avuto un sistema di potere come Comunione e Liberazione col suo uomo forte, Formigoni. Poi può anche darsi che effettivamente l'amministrazione veneta sia fatta in media da gente meno cazzara che in Lombardia, non lo escludo! Comunque, sì, Zaia è ora stretto in questo dilemma: stare zitto e non avvantaggiarsi personalmente oppure farsi notare e, per contrasto, far notare l'orrore lombardo e, forse, anche il fatto che la lega salviniana è solo una finzione, una tigre di carta e che alla fine contano davvero solo i regionalismi... E chissà che i veneti ora non vogliano prendere loro il controllo di questa lega dopo il fiasco dei lombardi sia a casa loro che a Roma...
>>514307
>Non mi fido degli sbirri
Bravo!